Devo dire la verità, c’è di che preoccuparsi. Nello stesso giorno arriva un declassamento da parte di Standard & Poor’s e nel contempo una decisione della magistratura italiana che tende a far fuori uno dei politici più influenti in Italia, quel Silvio Berlusconi che io non amo per niente ma che, volenti o nolenti, rappresenta un terzo degli elettori italiani.
Coincidenza? Forse. Ma queste “strane” coincidenze cominciano a essere una tantino troppe anche perché personalmente vedo la scelta della Cassazione di anticipare i tempi della sentenza di Berlusconi come un modo, nemmeno tanto velato, di mettere in difficoltà il Governo delle larghe intese piuttosto che perseguire Berlusconi. Come vedo la scelta di Standard & Poor’s stranamente “a tempo”, cioè con una tempistica impressionante, quasi da veggente.
Sono complottista? Chissà, potrebbe essere, ma non ha mai creduto molto alle coincidenze, specie quando sono di questa portata.
Improvvisamente mi tornano in mente i Prodi e i Ciampi che ci hanno condannato con un cambio lira/euro da suicidio. Anche in quel caso ci furono strane coincidenza tra scelte delle agenzie di rating e magistratura italiana (si parava di default dell’Italia mentre la magistratura attaccava Berlusconi che faceva resistenze sul cambio).
Sento una terribile puzza di macchinazione antidemocratica, di qualcosa che spingerà il nostro Paese nelle mani degli strozzini internazionali più di quanto non lo sia adesso. Non sto dicendo, naturalmente, che la giustizia non debba fare il suo corso con Berlusconi, sto semplicemente sottolineando che il tutto ha avuto una tempistica davvero impressionante, e lo dice una che Berlusconi non lo ama per niente e che francamente, per dirla alla Renzi, preferirebbe mandare il cavaliere in pensione piuttosto che in galera, sconfiggerlo alle urne.
Non lo so, lungi da me dal fare la complottista da due soldi,ma stiamo molto attenti a queste strane coincidenze, vigiliamo attentamente.
Bianca B.
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